Per approfondimenti cfr: Chiara Capone, Principi di Astronomologia, la nuova scienza che ritorna per porre fine ai disagi esistenziali, Chiaraceleste edizioni 2015.
Equinozi, solstizi ed Etere: la quintessenza dei quattro elementi
Un tempo, la vita dell’essere umano era regolata dai ritmi di Madre Natura che era sovrana e veniva rispettata e ascoltata. Anche Padre Cielo aveva la funzione complementare di scandire con i cicli del Sole le fasi della vita. Equinozi e solstizi venivano considerati momenti importanti nei quali si svolgevano rituali propiziatori.
Oggi non sappiamo neanche in quali giorni cadano, a volte passano inosservati nella vita frenetica delle società moderne, senza sapere neppure quale sia il loro messaggio e cosa rechi con sé.
Gli equinozi e i solstizi sono dei Portali di Ascensione che si aprono tre giorni prima del culmine del fenomeno e si chiudono tre giorni dopo. A seconda dell’Elemento da essi sostenuto portano trasformazione, compassione, perdono, purificazione, allineamento, audacia e ardore. Essi aprono le porte a ogni Elemento che per i tre mesi successivi dall’inizio del Portale avviano il processo di integrazione in noi di quell’Elemento, ogni volta in modo diverso, in una spirale di crescita che colma i vuoti di un’evoluzione sempre più intensa.
Il messaggio che giunge da questi momenti celesti ci invita a prenderci cura anche dei nostri limiti, sia che essi siano originati dal disequilibrio dell’Elemento Fuoco (rabbia, nervosismo, intolleranza, giudizio, ricerca di un ruolo), dell’Elemento Acqua (paura, insicurezza, senso di mancanza, di inadeguatezza), dell’Elemento Aria (pensieri ossessivi, distruttivi, incubi, assenza di autocontrollo mentale) o dell’Elemento Terra (occulto, densità della materia, il limite, il confine che non si supera).
Agli Elementi appartengono tutti i pianeti, i corpi celesti, i segni zodiacali, le case astrologiche. Tutto ci parla attraverso di loro.
Ogni strumento, ogni Elemento, ogni cibo che utilizziamo nella nostra quotidianità appartiene a una Sorgente Divina che lo ha generato per essere al nostro servizio. Tuttavia è di grande importanza riconoscere che ogni cosa di cui facciamo uso appartiene ai Regni della Natura. Ogni oggetto, creato con il metallo, la pietra, il legno, il vetro, la ceramica, il tessuto, la plastica, i liquidi, appartiene ai quattro Elementi, l’ACQUA, l’ARIA, la TERRA e il FUOCO e per poterlo utilizzare lo abbiamo “separato” dal suo Regno originario.
Ecco che comprendere questo servizio diventa un atto di riconoscenza verso la Creazione, verso la Vita, verso il nostro generoso pianeta che ci ospita.
Nominare gli Elementi quando li utilizziamo o il cibo che ci nutre contribuisce a manifestare la sacralità della Vita, la perfezione del Creato, la Divinità che è dentro e fuori di noi. Nominarli significa restituire loro un ruolo spesso dimenticato, ignorato e riconoscere che tutto è Uno, che essi si sono separati per servirci, ma che hanno un’origine Divina.
I quattro Elementi di cui sono composti gli esseri umani e tutto il Cosmo hanno un aspetto visibile e uno invisibile, sono allo stesso tempo fisici e spirituali e noi tratteremo entrambi gli aspetti nelle loro dimensioni.
Vediamo nelle puntate successive come possiamo leggere le loro differenze di vibrazione e come esprimono la loro frequenza più bassa e quella più elevata.
Per trasmutare l’ottava bassa dei nostri Elementi interiori e dare Luce a Madre Terra possiamo seguire la pratica H) nel capitolo 10 in Principi di Astronomologia, l’antica scienza planetaria che ritorna come risposta al disagio esistenziale, Chiaraceleste Edizioni 2015.
Con l’augurio di imparare a conoscere l'Etere, il veicolo dell'energia quantica.
Chiaraceleste